fbpx
logo ames

A me è successo 2019: una giornata ricca di ospiti

Venerdì 29 novembre l’Hotel Ariston ha aperto le porte alla terza edizione del format “A me è successo”. Una giornata ricca di interventi e di ospiti che si sono susseguiti sul palco e che hanno messo a disposizione le loro esperienze di successo sul lavoro e nella vita privata.

La kermesse

Sono state 300 le aziende e 700 gli ospiti che hanno partecipato alla terza edizione di “A me è successo” desiderosi di ascoltare e lasciarsi ispirare dalle storie di successo dei prestigiosi testimonial del mondo dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria e della cultura.

Nella terza edizione di “A me è successo” il motivatore e coordinatore dell’evento è stato Roberto Re che si è interfacciato con gli illustri ospiti che hanno preso parte alla kermesse: Marco Mazzucchelli, Beatrice Venezi, Federico Buffa, Cesare Prandelli, Fabio Capello, Danilo Callegari e Antonio Ricci.

Gli interventi dei testimonial

Marco Mazzucchelli

Il primo intervento è quello di Marco Mazzucchelli, esperto del settore bancario e finanziario da più di 30 anni, che ha affascinato la platea con una testimonianza fatta non solo di successi ma anche di momenti difficili di vita professionale e privata. Mazzucchelli fonda il suo successo su quattro pilastri fondamentali: investire sulla formazione personale, apprendere da maestri di livello, umiltà e coraggio.

Beatrice Venezi

Vincitrice premio “Scala d’oro 2017”, la più giovane direttrice d’orchestra italiana, tra le 100 donne dell’anno 2016 e tra le 50 del 2017, tra i 100 giovani leader del futuro sotto i 30 anni, Beatrice Venezi interviene raccontando la sua sfida in un mondo conservatore di tradizioni lontane dalla sua condizione di giovane donna, confrontandosi quotidianamente con “maestri” che impongono in maniera autoritaria la loro visione del mondo. La Venezi intende la leadership come la capacità di far emergere la forza interiore di ogni risorsa coinvolta nel team.

Federico Buffa

Già ospite della seconda edizione di “A me è successo, Federico Buffa torna sul palco incantando nuovamente la platea con le sue capacità oratorie. L’intervento si pone come una riflessione esistenziale che si sofferma sulla differenza fra l’utilizzo del “Noi” rivolto all’esterno di Obama e il “Noi” rivolto all’interno di Jobs.

Cesare Prandelli

Ospite inaspettato è Cesare Prandelli, convocato non solo per essere stato CT della nazionale di calcio italiana ma anche per la sua carriera calcistica che lo ha portato a raggiungere risultati importanti. La sua non è solo una storia di successo e di leadership, ma anche di sacrifici. Con lui sul palco Roberto Re e Federico Buffa hanno condotto un’intervista non solo incentrata sulla carriera professionale di Prandelli ma soprattutto sulla sua esperienza umana.

Fabio Capello

Fabio Capello racconta sul palco dell’Ariston un’idea di leadership totalmente diversa da quelle ascoltate finora. Una leadership basata sulla capacità di affrontare criticità e conflitti, senza circondarsi di persone che elogiano pensieri distanti dai propri solo per sposare l’idea del “capo”. Capello racconta come tattica e strategia siano sinonimo di genialità, non solo nel calcio ma anche nella vita di tutti i giorni. Sono questi i requisiti che servono per potersi affermare come leader tra i leader e guidare il proprio team al successo.

Danilo Callegari

Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, Danilo Callegari racconta in sala come i limiti non possano essere superati, ma come sia possibile spostarli un po’ più in là. Occorre alzare l’asticella del coraggio e darsi obbiettivi sempre più ambiziosi. Attraverso i suoi racconti Callegari trasferisce la bellezza che c’è dietro al raggiungimento di un obbiettivo.

Antonio Ricci

Ultimo, ma di certo non per importanza, a salire sul palco di “A me è successo” è Antonio Ricci, uno dei pilastri della televisione italiana. Ricci racconta la sua visione della televisione come strumento da utilizzare contro il potere e gerarchie precostituite. Proprio il suo programma “Striscia la Notizia”, giunto ormai alla sua 32° edizione, si caratterizza per una redazione aperta e inclusiva: delegare e responsabilizzare sono le caratteristiche imprescindibili della sua leadership.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO