Si può imparare ad imparare? Certo che sì! Riconoscere le strategie giuste per apprendere e saperle applicare a casi diversi è una dote tutt’altro che innata.
Imparare è acquisire una meta-abilità: una didattica metacognitiva, ovvero attenta ai processi che permettono l’apprendimento, raggiungerà più facilmente il suo scopo. In particolare, se l’approccio all’insegnamento è trasversale a più discipline, lo studente potrà mettere insieme più informazioni diverse in maniera semplice ed immediata.
Imparare a imparare è dunque a tutti gli effetti una materia oggetto di studio ed è strettamente connessa all’imparare ad ascoltare. Vediamo come è possibile affinare questo aspetto e migliorare gli strumenti in nostro possesso.
Come imparare ad imparare
Per facilitare il processo di apprendimento è importante conoscere le diverse tipologie di acquisizione dell’informazione.
Non esiste, infatti, un solo metodo per interiorizzare delle nozioni e trovare la metodologia più adatta è lo scopo del percorso che ci permette di imparare ad imparare.
“Let it learn” è il corso di A me è successo che ha tra gli obiettivi proprio quello di far conoscere le diverse strategie di apprendimento. Le principali sono:
- strategie mnemoniche;
- strategie strutturali;
- strategie generative.
Strategie di apprendimento
Le strategie di apprendimento hanno lo scopo di permettere di imparare in maniera più efficace. Tra queste ci sono sicuramente le strategie mnemoniche, atte a facilitare la memorizzazione dei contenuti come dati o lemmi di una lingua, ecc.
Per farlo si utilizzano immagini, un contesto coerente e le associazioni tra elementi che aiutano a memorizzare due contenuti collegati.
Le strategie strutturali, invece, stimolano l’apprendimento attivo, incoraggiando gli studenti a selezionare solo gli aspetti più importanti di una informazione e a collegarli tra loro. Ne sono un esempio le mappe concettuali e gli schemi.
La terza strategia fa riferimento alle nuove conoscenze da associare ai contenuti già appresi. Esempi di strategie generative sono prendere appunti e sottolineare, per aiutare la comprensione profonda.
Tra queste nessuna può essere definita una strategia migliore delle altre: tutte possono essere usate, partendo da quella che sembra più adatta al soggetto o all’argomento.
Integrando le strategie di apprendimento con la propria attitudine, imparare diventa più rapido ed immediato.
Come riconoscere la propria modalità di apprendimento
Come abbiamo detto le strategie di apprendimento devono fondersi con la propria predisposizione ad imparare. È importante, quindi, capire quale è la metodologia di studio migliore per se stessi:
Gli stili di apprendimento individuali sono influenzati da aspetti cognitivi ma anche emotivi e ambientali e dal proprio background.
Ci sono persone che apprendono più facilmente attraverso stimoli visivi e spaziali, altri attraverso l’ascolto, altri ancora imparano meglio leggendo e scrivendo o muovendosi e interagendo (stile di apprendimento cinestetico).
Per capire quale sia la modalità più affine è necessario prevedere un percorso di controllo e verifica: provare diversi metodi e valutare il più efficace, tenendo sempre presente che l’utilizzo flessibile delle altre modalità resta importante.
Corso Imparare ad imparare
Imparare ad imparare significa saper organizzare il proprio apprendimento, anche attraverso una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia in maniera individuale che in gruppo. Questa competenza include la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni che passa attraverso l’individuazione delle opportunità disponibili e la capacità di superare i propri ostacoli all’apprendimento.
Questi sono alcuni degli obiettivi che si pone il corso “Let it learn” che, oltre a fornire una panoramica sulle possibili strategie di apprendimento, offre strumenti utili ad organizzare il proprio studio.
Uno di questi è organizzare macro e micro-obiettivi per monitorare l’intero processo. I micro-obiettivi dovranno essere quantificabili, concreti e legati ad un macro-obiettivo. Lo scopo è quello di raggiungere il macro scopo perseguendo, volta per volta, i microbiettivi collegati.
Fondamentale in questa fase è lo “spacing” ovvero la distribuzione dell’apprendimento nel tempo: darsi delle scadenze sarà utile ad evitare di ridursi “all’ultimo minuto”. Ogni obiettivo, quindi, dovrà prevedere un certo numero di ore dedicato al suo raggiungimento.
Infine, si affronterà l’importanza de feedback nel processo di apprendimento.
Imparare ad ascoltare il feedback, come chiederlo e accettarlo
Per imparare ad imparare, abbiamo detto, bisogna imparare ad ascoltare, in particolare il feedback delle proprie prestazioni.
Un feedback immediato, veloce e chiaro riesce a spiegare allo studente se ha appreso bene o male le nozioni e richiederlo è importante per migliorarsi.
Oltre a fornire utili indicazioni, un buon feedback deve contenere anche spinte affettivo-motivazionali che guidino il discente a superare le proprie difficoltà.
Obiettivo di questo riscontro è ridurre la distanza fra il punto in cui lo studente è e quello dove deve arrivare. Il feedback nell’apprendimento si deve infatti basare su:
- obiettivi;
- strumenti;
- prospettiva.
Fornire cioè un percorso verso il raggiungimento del “punto d’arrivo” che sia dinamico e fatto di scambi continui tra chi illustra i contenuti e chi deve apprenderli.
Imparare ad imparare: una competenza chiave
Imparare ad imparare è una skill che mette insieme aspetti cognitivi ed emotivo relazionali oggi divenuti di fondamentale rilievo. In una società soggetta ai continui cambiamenti delle nuove tecnologie, il longlife learnig è l’unica prospettiva possibile. L’apprendimento è così divenuto un processo continuo a cui la mente deve essere sempre abituata e allora come fare per allenarla al meglio? Apprendi questa importante competenza grazie ai percorsi A me è successo.
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