fbpx
logo ames

Con l’espressione change management aziendale si fa riferimento alle modalità con le quali si affrontano le trasformazioni in ambito lavorativo.

Le nuove tecnologie ci hanno abituato a riorganizzazioni continue dei processi produttivi. La job rotation ha dimostrato quanto sia importante non avere mansioni fisse. La transizione digitale porterà ulteriori, rivoluzionari, cambiamenti in ogni settore.

Allora come gestire il cambiamento perché diventi un vantaggio e non destabilizzi persone e processi? Per questo ci viene in soccorso il change management.

Change management cos’è

Il significato di change management è proprio gestione del cambiamento, direzione e coordinamento delle trasformazioni.

Si tratta di un percorso articolato e complesso, fatto di attività strutturate per la gestione del cambiamento organizzativo.

Obiettivo di questo approccio è saper controllare e guidare le trasformazioni nell’ottica di una nuova normalità, in cui il cambiamento è una condizione fisiologica. Come si struttura nella pratica questo processo di transizione? Partiamo dalle 4P.

4 P gli strumenti di change management

Dopo aver dato una definizione di change management analizziamolo più nel dettaglio. Partiamo dal modello delle 4P che ci permette di riassumere efficacemente tutti i fattori in gioco:

Persone, sono queste il focus principale. L’essere umano è da sempre restio ai cambiamenti e trova nelle abitudini una certa sicurezza. Ecco perché il processo di gestione del cambiamento in azienda è particolarmente delicato: dovrà agire sugli schemi mentali dei membri del team.

Il cambiamento investe soprattutto i processi produttivi che vanno rivisti e riprogettati sulla scorta della transizione digitale.

Dovranno poi essere implementate piattaforme online ovvero tecnologie in grado di supportare la produttività, anche da mobile. Infine, i luoghi non saranno più fissi e codificati ma fluidi. Un mix di on line e off line che offre più libertà ai lavoratori.

Sulla base di questi elementi andranno poi messi in pratica i modelli di change management che forniscono indicazioni precise per guidare le aziende nella pianificazione e attuazione del cambiamento.

Non solo, seguire uno schema offre la possibilità di utilizzarlo ogni volta che se na ha bisogno, senza ricominciare da zero.

Modelli di change management

Vediamo insieme alcuni dei principali modelli di gestione del cambiamento come quello di Lewin e delle 7 S di McKinsey.

Kurt Lewin, psicologo sociale, sviluppò negli anni Cinquanta questo modello in cui divide il processo di cambiamento in tre fasi:

  1. Scongelamento (Unfreeze)
  2. Cambiamento (Change)
  3. Ricongelamento (Refreeze)

La prima è una fase di analisi durante la quale vengono individuati gli aspetti da modificare. Si sviluppa un piano di azione e si mostra ai dipendenti.

Segue la fase del cambiamento vero e proprio, senza mai smettere di comunicare e coinvolgere tutti i collaboratori.

Infine, la fase del ricongelamento ovvero una strategia di controllo che verifichi l’avvenuto cambiamento e il funzionamento dei nuovi processi. È in questo momento che andrà misurato il grado di raggiungimento degli obiettivi.

Il modello delle 7 S di McKinsey, invece, scompone il programma di cambiamento in 7 passaggi:

  1. Strategia di cambiamento;
  2. Struttura dell’azienda;
  3. Sistemi e processi aziendali;
  4. Valori e cultura aziendali condivisi;
  5. Stile o modalità lavorativa;
  6. Personale coinvolto;
  7. Competenze del personale.

Scomporre il processo di change management consente di non trascurare nessuno e di non tralasciare passaggi importanti.

Il modello di Kotter

Professore alla Harvard Business School, John Kotter nel suo libro del 1995 “Leading Change” ha individuato 8 passaggi per un cambiamento organizzativo aziendale duraturo.

Il “modello di Kotter” parte dalla creazione dell’urgenza di attuare il cambiamento, all’individuazione di un gruppo che guidi il cambiamento per creare e comunicare una visione. Andranno poi rimossi gli ostacoli creando mini vittorie che possano motivare il team.

Le ultime due fasi comprendono la costruzione sul cambiamento, ovvero la riflessione continua sulle trasformazioni avvenute, con conseguente integrazione del cambiamento nella cultura aziendale.

Piano di change management

Comunicare il cambiamento in maniera corretta è fondamentale per raggiungere gli obbiettivi della transizione. Ecco perché nella gestione del cambiamento aziendale il coinvolgimento di tutti gli attori è previsto in ogni fase.

Stilare un piano di change management consente di tenere sotto controllo il processo di trasformazione ma anche di renderlo consultabile.

In questo modo a gestire il cambiamento aziendale organizzativo saranno tutti i collaboratori che si sentiranno parte integrante del rinnovamento. Vuoi scoprire come realizzarne uno?

Corsi gestione del cambiamento

Nei corsi di leadership e gestione del cambiamento gli allievi possono apprendere teorie e tecniche di change management.

Obiettivi del percorso formativo sono l’individuazione degli elementi che ostacolano e favoriscono il cambiamento. La gestione della paura verso il nuovo, potenziando la flessibilità dei collaboratori e la loro capacità di adattamento.

Il corso Change Management di A me è Successo fornisce anche strumenti e metodi di gestione del cambiamento e motivazione del team. Metodologie che aiutano i leader ad affrontare reazioni e resistenze dei collaboratori grazie anche alla conoscenza delle cosiddette 4 stanze del cambiamento.

Corso change management

Le Four Rooms of Change® riassumono i 4 diversi stadi emotivi che si generano di fronte al cambiamento:

  1. confusione,
  2. negazione,
  3. ispirazione,
  4. appagamento.

La confusione prevede una accettazione del cambiamento ma una difficoltà nel realizzarlo. La stanza della negazione non vuole riconoscere ed accettare le ragioni per cambiare mentre quella dell’appagamento si ritiene soddisfatto dello status quo e non vede ragioni per cambiare. Infine, la stanza più positiva che accoglie e promuove l’innovazione: la stanza dell’ispirazione.

Conoscere ogni stato permette al leader di entrare in empatia e di modulare la propria comunicazione in basa alla “stanza” in cui si trova.

Vorresti seguire un corso di change management e approfondire tutte queste teorie sul cambiamento?

Contattaci per saperne di più e per definire insieme a noi la crescita del tuo team!

Possibilità di finanziare il corso

L’adesione a un fondo interprofessionale consente alle aziende di destinare una quota fissa alla formazione e alla crescita professionale dei propri dipendenti senza costi aggiuntivi. Noi possiamo aiutarti a finanziare corsi utili ad accrescere la competitività della tua impresa.

– – –

Vuoi potenziare le tue soft skills?
Scopri i nostri corsi! 👇

Corsi – A me è successo (ameesuccesso.it)